GIOCHI COMUNI E FINI RIABILITATIVI
SCOPRIAMO QUANTO PUÒ ESSERE UTILE
CHI DI NOI NON HA GIOCATO AD “INDOVINA CHI”?
Indovina chi è un gioco che più o meno abbiamo utilizzato tutti da bambini, ma sopratutto è un’attività che può essere utilizzata per fini riabilitativi diversi.
Personalmente, utilizzo spesso questo gioco con i bambini con cui lavoro e devo dire che piace molto!
Mi permette di lavorare su alcuni aspetti del linguaggio e sulle funzioni esecutive utilizzando come mezzo il gioco!
COSA ALLENIAMO CON QUESTO GIOCO?
Lavorare sulla comprensione delle domande. Soprattutto sulle frasi negative. Attenzione: quando rispondete ad una domanda del bambino non limitarsi a dire “no”, in questo caso l’effetto molto spesso è che il bambino butti giù tutti i personaggi della domanda.
Lavorare sulla classificazione: partendo da classi più generiche (maschio vs femmina), fino a classificazioni più complesse che comprendano grande-piccolo, spesso-sottile ecc… La classificazione aiuta anche ad allenare alcune importanti funzioni esecutive. Arricchimento lessicale.
Allenare la capacità di osservazione e di ideazione dei bambini e la possibilità di fare paragoni, attraverso il confronto prima mentale e poi verbale di cose fra loro. Solo così i bimbi acquisiscono la competenza di giudizio potendo poi esprimere appropriatamente degli apprezzamenti in merito a determinate circostanze.
Allenare la capacità critica e il piacere dell’autonomia di pensiero (iniziamo dandogli qualche aiutino in più, ricordandoci via via di diminuirli e di lasciare spazio ai loro pensieri).
Rafforzare la riflessione sugli oggetti, contribuendo così alla realizzazione della rete dei nessi verbali collegando tra loro oggetti anche apparentemente lontani. Questo completa gli schemi di base per l’organizzazione delle conoscenze. Il paragone fra più oggetti che si differenziano fra loro per un solo attributo, consentirà in seguito di effettuare seriazioni.
E POI…?
Creando tessere personalizzate a seconda dell’età del bambino e delle sue abilità è possibile via via allargare il campo lessicale. Insegnare al bambino ad accettare le regole stabilite a priori del gioco: la turnazione per esempio riveste un ruolo primario nella comunicazione tra individui.
Allenare la flessibilità e il problem solving: per esempio se sò che il bambino vorrebbe il pannello rosso gli chiedo di poterlo usare per una volta motivando il perchè. Trovare una soluzione comune per far piacere ad entrambi.
“Provate con il vostro bambino e fatemi sapere come è andata dopo questi piccoli consigli!”
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